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Dalla Sicilia

logo forestaleLe sezioni siciliane dell’Agric., dello s.r. e della p.m. Premesso che l’Associazione Nazionale Forestali, per le sue finalità esclusivamente culturali, assistenziali, ricreative e di volontariato, è autonoma, apartitica, non persegue scopi di lucro e non ha fini politici, ma ha fra gli obiettivi principali: la valorizzazione dell’opera di quanti- uomini e donne- s’impegnano particolarmente in attività connesse con l’assetto del territorio, la selvicoltura, la difesa del suolo, la riduzione del rischi ambientale, lo sviluppo rurale e la qualità della vita, la tutela dell’ambiente, del paesaggio e dell’ecosistema.

Esprimiamo vive preoccupazioni per le ricadute che le norme varate con l’approvazione della legge di stabilità, che non riguardano solo la ricerca e l’estrazione degli idrocarburi in ambito marino ma anche esteso ai permessi per lo sfruttamento di risorse geotermiche, agli interventi di re-industrializzazione – anche nelle aree inquinate – agli elettrodotti, ai metanodotti e ai depositi di stoccaggio di prodotti petroliferi, nonché ai terminali costieri e alle infrastrutture portuali strumentali allo sfruttamento di titoli concessori, comprese quelle localizzate al di fuori del perimetro delle concessioni, avranno sui progetti di salvaguardia, ripristino e valorizzazione degli ecosistemi dipendenti dall’agricoltura e dalla selvicoltura della nostra terra di Sicilia.


Comprendiamo l’obiettivo del governo nazionale, che in materia di fabbisogno energetico, mira a raddoppiare entro il 2020 l’estrazione di idrocarburi in Italia, fino a 24 milioni di barili equivalente all’anno, ma ne dissentiamo, convinti, come siamo, che in materia di fabbisogno energetico bisogna pensare invece allo sviluppo e rilancio delle fonte energetiche alternative ed ecocompatibili.
Ci preoccupa ancora, il fatto che, stando alle nuove norme approvate, a predisporre il piano delle aree in cui saranno consentite le attività di prospezione, ricerca e coltivazioni di idrocarburi, nonché di stoccaggio di gas naturale, saranno i ministeri dello Sviluppo economico (Mise) e dell’Ambiente previa intesa con la Conferenza Stato-Regioni, fatte salve le competenze delle regioni a statuto speciale, che in caso di assenza d’intesa, verranno scavalcate, potendo la presidenza del Consiglio emettere un atto di alta amministrazione, ed in ogni caso, se il parere della regione non arriva entro il termine stabilito valga il silenzio assenso. E come sottolineano le nuove norme, il via libera del governo valga anche come variante urbanistica bypassando anche le restrizioni contenute nei piani paesaggistici.
Ma ancora di più ci preoccupiamo delle possibili devastanti conseguenze che tali attività, in tutto il loro ciclo, dalla ricerca, alla coltivazione che allo stoccaggio, potrebbero avere sulle locali economie, che si fondano sulle uniche ricchezze che il territorio mette a disposizione quali quelle dell’agricoltura e della selvicoltura di qualità e la pesca, per le quali, le trivellazioni sarebbero una pericolosa minaccia per la biodiversità del Mediterraneo e all’intero ecosistema siciliano.

Tutto ciò, a noi pare, poi, contrasti fortemente con l’attuale programmazione del Fondo per le zone rurali dell’Unione Europea, che partendo dal presupposto che soltanto il 17% degli habitat, l’11% degli ecosistemi dell’Unione Europea e il 45% dei suoli presenti siano in uno stato soddisfacente, mira ad incentivare l’uso efficiente delle risorse e il passaggio ad un’economia a basse emissioni di carbonio e resiliente al clima nel settore agroalimentare e forestale, favorendo e stimolando l’adozione e l’utilizzo di fonti di energia rinnovabili, sottoprodotti, materiale di scarto, residui ed altre materie grezze non alimentari ai fini della bioeconomia.
L’A.N.FOR. Sicilia
Per tutto quanto detto ed in in virtù delle finalità previste dall’art. 3 dello Statuto dell’Associazione, esprime profonda preoccupazione sulle conseguenze che tale impatto potrebbe provocare sull’ambiente Sicilia, i cui molti siti, considerati, dalle leggi nazionali, regionali e dalle direttive comunitarie, d’alto pregio, caratterizzano la straordinaria biodiversità naturalistica.
Ritenendo inoltre che le scelte relative ai territori devono coinvolgere tutti i livelli amministrativi e che gli stessi non possono essere estromessi dai processi decisionali,
invita
Il Presidente, della Regione Siciliana, Rosario Crocetta a mettere in campo ogni iniziativa idonea a tutelare le prerogative statutarie, a difesa dell’assetto paesaggistico della Sicilia, già profondamente offeso dall’insediamenti industriali di Gela, Milazzo e Priolo.
             
Enna lì, 30/01/2015

I Presidenti delle Sez. di
Siracusa - Presidente Dirig.Gener. Lonzi Michele Salvatore
tel. 320 9245189
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Palermo - Presidente Comm.Sup. Accardi Salvatore
tel. 3297768921
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Ragusa - Presidente Ispett.Sup. Buscema Gaetamo
tel. 3397396571
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Trapani - Presidente Ispettore Oddo Antonino
tel 3331010124
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Enna - Presidente Ispettore Superiore Fazzi Antonio
tel.3388459929
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